Venafro. Prevenzione incendi e ricostituzione potenziale forestale: la Giunta comunale aderisce alla autorizzazione degli interventi sul territorio boschivo, da parte della Regione Molise.

incendio

Tutti gli intereventi previsti saranno realizzati da personale dell’Arsiam che è “l’azienda regionale per lo sviluppo e l’innovazione nell’agricoltura”.

Al fine di tutelare l’ambiente ed il territorio comunale la Giunta comunale aderisce con propria delibera all’autorizzazione degli interventi sul territorio boschivo, da parte della Regione Molise, con particolare riguardo al Parco Regionale dell’Olivo di Venafro, colpita recentemente  da enormi incendi. Parco che si estende sulla montagna dalla periferia ovest della città  fino alla frazione Le Noci. La delibera, fortemente voluta dall’assessore all’Agricoltura, Angelamaria Tommasone, fa espresso riferimento alla misura 226 del PSR Molise che va dal 2007 al 2013. A firma della dottoressa Nicolina Del Bianco- responsabile dell’Ufficio tutela, pianificazione ed interventi forestali, è stata trasmessa al Comune di Venafro la delibera che riguarda “ uno specifico programma di interventi finalizzati alla prevenzione di incendi boschivi”. Nella stessa comunicazione “ la classe di pericolo incendio del Comune di Venafro risulta uguale a 5 ( minimo 1 massimo 5), mentre il rischio di incendi nei soprassuoli boschivi di proprietà comunale è classificato come medio”. Fuori dal linguaggio burocratico significa che l’area venafrana è stata inserita come la più rischiosa per incendi boschivi devastanti, con il punteggio massimo direttamente derivato da analisi statistiche ( rischi e precedenti incendi negli anni scorsi). Ecco perché il Comune ha autorizzato la Regione ad intervenire, con rimboschimenti e creazioni di barriere antincendio,  tutti a carico della Regione. Tutti gli intereventi previsti saranno realizzati da personale dell’Arsiam che è “l’azienda regionale per lo sviluppo e l’innovazione nell’agricoltura”. Tra l’altro l’Arsiam ha un ufficio direttamente nella città di Venafro, con personale dipendente e dedicato alle pratiche ed agli aiuti richiesti dagli agricoltori. La ricostituzione dei boschi e soprattutto degli olivi, bruciati negli incendi, ha una grande valenza sociale ed ambientale. Se ne parlava da tempo, ma nessuno indicava come intervenire e con quali fondi. Ora è davvero possibile. Ma di più servono interventi per evitare che eventuali focolai di incendi si propaghino in poco tempo, com’è avvenuto nell’ultimo che, partito dalla strada provinciale per Conca Casale, ha rischiato di distruggere tutti gli uliveti secolari che cingono in alto la città e che rappresentano una sorta di monumento storico-naturalistico, da tutelare nei secoli. Così, oltre ad un nucleo di cinque Vigili del Fuoco distaccati in città quest’estate, le contestuali delibere (della Regione e del Comune) possono davvero fare centro, prevenendo incendi devastanti. Si evita così la distruzione di un patrimonio boschivo di inestimabile valore. Con ettari di montagna olivetata, divenuta terra bruciata, che nel tempo potrà essere persino ricostituita

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