Verso le Regionali 2015 / ALIFE. Disabilità e sanità: la candidata del Pd Di Muccio parla di rilancio.
La Di Muccio assicura e promette un impegno concreto a riguardo, affinché l’ospedale di Piedimonte Matese, innanzitutto, ridiventi il centro di eccellenza che tutti ricordano.
di Anna Rita Zulla
Politiche sociali, disabilità e centri di riabilitazione; sono questi i temi che capeggiano tra i primi posti dei possibili interventi di Maddalena Di Muccio, architetto candidata alla regione nella lista pd, pronta a dare una svolta forte e una voce pubblica, in caso di vittoria, a favore del risollevamento di un territorio per gran parte sofferente e lamentevole. Quindi razionalizzazione della spesa sanitaria in primis, con interventi più massicci a favore di queste categorie; poi favorire lo scambio di buone pratiche, anche in raccordo con le regioni e gli enti locali, in materia d’integrazione delle persone con disabilità, assistenza, progetti innovativi per la vita indipendente di questi ultimi. Fornire quindi supporto informativo ad istituzioni e cittadini, anche al fine di verificare adeguati standard di qualità e utilizzabilità dei servizi socio-assistenziali. La sanità, si sa, sta diventando un problemone in Italia ma specie al Sud e nell’alto casertano, una realtà che non può e non deve decadere ancora. “Nella nostra zona sono ormai chiusi molti ospedali, tra cui quello di Sessa, Teano e parte di Piedimonte Matese. Cosa ingiusta e non certo fruttuosa per il bene di tutti, oltre che per i cittadini, costretti a spostarsi di continuo anche fuori dalla propria provincia per un letto in corsia, ma anche per il mondo lavoro che conta giovani esperti in campo sanitario privati però di un probabile posto lavorativo”. Premesso che il diritto alla salute dei cittadini è un’azione concreta che la politica dovrebbe mettere al centro dei suoi interessi, dopo una riorganizzazione dei tetti di spesa, la Di Muccio assicura e promette un impegno concreto a riguardo, affinché l’ospedale di Piedimonte Matese, innanzitutto, ridiventi il centro di eccellenza che tutti ricordano. L’intento pertanto, è quello di aiutare il personale attuale che, pur con grande professionalità e spirito di abnegazione, non è però supportato da strumenti e azioni concrete per il suo sviluppo. E’ questo, quindi, una sorta di “buona politica”; la famosa buona politica dell’ascolto delle esigenze cittadini e della discussione sui temi e le proposte concrete del programma per la città in cui si vive, programma elaborato con cura, e che mira alla risanazione dei disagi primari del territorio campano.