VITULAZIO. Arresti per l’ex direttore del Consorzio unico di bacino delle province di Napoli e Caserta, Antonio Scialdone: promessi posti di lavoro in cambio del sostegno elettorale.
In cambio, la camorra avrebbe garantito sostegno politico alle elezioni, in particolare alla sorella Giovanna Lina Scialdone, candidata della lista “vivi Vitulazio”, lista risultata poi vincitrice e prima eletta proprio la Scialdone.
Con l’accusa di voto di scambio è finito agli arresti domiciliari l’ex direttore del Consorzio unico di bacino delle province di Napoli e Caserta, Antonio Scialdone: l’ordinanza di custodia cautelare è stata eseguita dai carabinieri della stazione di Vitulazio ed emessa dal GIP di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. Un altro indagato, il 33enne Maurizio Fusco, già in carcere, è stato colito da analogo provvedimento. Il reato, gravissimo, è aggravato dal fatto di aver agito avvalendosi della forza intimidatrice della camorra, in particolare del clan dei Casalesi. L’ex direttore Scialdone, durante la campagna elettorale che vedeva il rinnovo del consiglio comuanel a Vitulazio della primavera del 2009, avrebbe promesso allo stesso Fusco, referente di zona del clan dei Casalesi, fazione Schiavone, l’assunzione di alcuni familiari da lui stesso indicati in diverse società, come quella di vigilanza privata o in altre della gestione dei rifiuti, tutte a lui riconducibili. In cambio, la camorra avrebbe garantito sostegno politico alle elezioni, in particolare alla sorella Giovanna Lina Scialdone, candidata della lista “vivi Vitulazio”, lista risultata poi vincitrice e prima eletta proprio la Scialdone.